Omicidio fuori stagione by Arwin J. Seaman

Omicidio fuori stagione by Arwin J. Seaman

autore:Arwin J. Seaman [Seaman, Arwin J.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-02-28T12:00:00+00:00


15

Ocra. Verde scuro. Rosso. Più li fissava e più Henning aveva l’impressione che gli occhi di Annelie riflettessero a turno i tre colori della sua casa. Non gli aveva risposto, non aveva ribattuto nulla alla sua accusa e quel silenzio era senza dubbio un’ammissione. Tuttavia, quello che si sentiva colpevole era lui. Per reazione, come da sempre gli succedeva, si fece aggressivo.

«È inutile che assumi quell’aria sostenuta, non fare la regina indignata con me, Annelie.»

«Non sto facendo niente» rispose calma lei. «Stai facendo tutto tu.»

Il tono di voce era pacato, ma i suoi occhi erano vividi, colmi di rabbia repressa, rancore, ostilità. Erano gli occhi dei pescatori di Mörkrets, quando lo avevano osservato violare il loro territorio. Henning scacciò subito quel pensiero, con tutte le forze che aveva. Non voleva collegare Annelie a qualcosa che appartenesse a Liten, lei non era di lì, non sarebbe mai stata di quel posto.

«D’accordo, allora neghi di averle fatto cancellare quel video?»

«Non vedo perché dovrei negarlo, è di dominio pubblico.»

«E quindi?»

«Quindi cosa?»

«Mi vuoi spiegare perché, cos’è successo?»

Annelie sorrise, ma solo con le labbra.

«Hai la sua versione, no? E la versione di sua zia, di Märta, Tuva, Selma, Carola...»

«Le loro versioni non mi interessano, io voglio la tua.»

Lei accarezzò la propria tazza di caffè, come a saggiarne il calore, poi andò a sedersi sul divanetto verde, davanti al tavolino ocra con sopra il piatto rosso. E quei movimenti, da regina chiusa nel suo maniero, ebbero l’effetto di rendere Henning ancora più nervoso. Annelie non si muoveva così, non la sua Annelie, che mangiava i cereali dalla ciotola, passeggiando per casa, e se incontrava qualcosa sul suo cammino la spostava con un calcio.

«Malin ha girato un video che, nelle sue intenzioni, voleva essere satirico. Invece era un video offensivo per Liten e per i suoi abitanti, ha messo tutti in imbarazzo. Rischiava di finire nei guai e io gliel’ho fatto togliere dal suo canale. Fine.»

Si portò la tazza alle labbra, ma Henning avrebbe scommesso quel che voleva che non aveva sorbito nemmeno una goccia di quella brodaglia.

«Perché lo hai fatto tu? Perché non Dahlberg?»

«Avrai notato che Malin non è una figlia facile. E, con tutte quelle sentinelle della moglie a difenderla, il capo Dahlberg non sarebbe riuscito a convincerla.»

«Bastava che gliel’ordinasse. I genitori fanno così, o almeno così facevano i miei.»

«Be’, lui...» Annelie non trovava le parole, volendo evitare di dire quello che pensava «...non è il suo stile.»

«Quindi aveva ragione» disse Henning, quasi tra sé.

«Chi?»

«Hedda Dahlberg, la fondatrice dell’esercito di Malin. Aveva ragione, lui non sa fare il padre.»

Annelie non rispose, continuò a fingere di bere il caffè.

«Posso vederlo? Il video, intendo» chiese lui, nella maniera più neutra possibile.

Annelie sorrise ancora, un sorriso che sapeva di ocra, verde scuro, rosso, ed Henning decise che non lo tollerava più.

«Aspetta, faccio da solo. Tu mi dici che non lo hai. Io dico che invece ce l’hai. Tu mi dici che sono paranoico. Io ti dico che ti conosco, che so che non cancelleresti mai una prova, mai, nemmeno la più trascurabile.



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